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Come si fa a scoprire chi siamo?
Io ho iniziato con i libri, sono nata tra i libri, immersa nell’innarivabile cultura di mio zio libraio antiquario, ho iniziato molto presto a leggere, amavo studiare e passavo ore immersa nella lettura, in preda quasi a una frenesia di finire quel libro, affondavo il naso nelle sue pagine con la stessa passione con cui da bimbi si annusa la mamma…
Dai romanzi classici sono passata precocemente ai saggi su tutto ciò che potesse darmi risposte a domande sempre più impellenti nella mia mente, volevo sapere, volevo conoscere e indagare cosa si nascondeva dietro la storia, i fatti di cronaca passata, le dietrologie come sono spesso definite…erano le parole segreto, nascosto, proibito ad affascinarmi, volevo essere la ribelle che non ero nella vita vera e lo facevo leggendo…

Poi gli studi universitari mi portarono al Cinema, non so ancora il perché a distanza di tempo, ma fu lì che per la prima volta sentii uno strano senso di appartenenza.. gli studi divennero poi un lavoro, che arrivò davvero per caso, sperimentando vari ruoli in quelli che erano i primi approcci al set, approdai al trucco..singolare scelta pensai, proprio io che avevo sempre avuto avversione per tutto ciò che era l’esteriorità, mi trovavo a valorizzare la “bellezza” degli altri…(riduttivo definire così il lavoro del Truccatore che è davvero ben altro che solo questo, ma è per sintetizzare il concetto)
Anche qui un’altra volta la vita sembrava giocare a dama con me, mi portava all’opposto di ciò che ero o meglio credevo di essere..
Dal nascondiglio sicuro dei libri dove sognavo di essere la ribelle, la guerriera, di cui così ardentemente leggevo, anziché vivere l’esperienza di essere tutto ciò nella vita vera, alla truccatrice che così tanto disdegnava l’apparenza delle cose…Ancora una volta facevo esperienza del contrario di ciò che la mia parte profonda credeva di essere…
Devo dire che oggi col senno di poi, ciò che veramente ho amato e amo del Cinema è proprio essere parte di quella che tanti hanno definito “la macchina dei sogni”, ma che per me è sempre stata invece la macchina delle emozioni…
Cio che amo e che ancora oggi mi fa battere il cuore, sono gli occhi assonati dei colleghi la mattina alle 5…quel senso di riconoscimento e appartenenza, le pause al sacco dove ovunque sei hai la capacità di invadere i luoghi che ti ospitano, quell’essere eternamente giovani che contraddistingue un pò tutti noi che facciamo questo mestiere, le notturne al freddo e la gioia che provi a bere quel the caldo, la bellezza e il silenzio di quelle location che spesso aprono solo per te nei posti più sperduti del mondo..nelle case della gente…quel profondo eterno silenzio che precede il ciak, quei momenti di risate incontrollate che sai che solo chi fa questo mestiere potrà capire. L’odore del set, quell’inconfondibile miscuglio infernale di afa, sudore e macchina del fumo, i meravigliosi nastri colorati dei macchinisti e del reparto camera, le borse borsine e borsette con dentro l’equivalente per 13 operazioni chirurgiche e kit di sopravvivenza che manco in 97 naufragi potresti esaurire, di noi truccatori…se hai bisogno di qualcosa vieni da noi, perché abbiamo tutto…
Credo di poter dire che ciò che amo è la gente che fa questo mestiere, è il modo in cui lo si fa e ciò che per me ha rappresentato per molto tempo…
Ma anche questo a un certo punto della storia ha smesso di definirmi e così la ricerca è ripartita e come spesso accade quella ricerca necessita di scendere un po più in profondità di dove l’avevi lasciata…
Nel percorso rivolto a “ritrovare me stessa”, ho incontrato le cosiddette discipline olistiche, ho conosciuto la meditazione, i chakra, la kinesiologia e la medicina cinese….mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, ritrovavo la mia passione per lo sconosciuto, il diverso, entravo nella profondità del corpo, visto da una prospettiva differente…ma continuavo a chiedermi…chi sono io?
Sono forse una kinesiologa? Una Thetahealer? O forse stavo bene dove stavo prima? Non riuscivo a trovare la risposta a questa domanda, l’unica cosa che mi dava pace era studiare, scavare sempre di più, progettare futuri lavori, nuovi, diversi, mai visti…ma quel vuoto continuava a fare capolino…
Non ero più una truccatrice, non ero più una studiosa e tanto meno una terapeuta…Avevo perso la strada, veramente le avevo perse tutte le strade, il sentiero lo avevo cancellato io con le mie manine magiche…e dietro, davanti, intorno a me il nulla…insomma avevo perso la bussola…
Il vuoto…buio, nero, profondo, all’apparenza inaffrontabile..ed è proprio in quel buio dove ho mandato a quel paese tutti i miei maestri, accusandolo di avermi preso in giro, di non avermi capita, ascoltata, amata e tutti i sacrosanti piagnistei degni della regine delle vittime, proprio li, in quel pozzo nero ho trovato me…e il buio si è spento per fare spazio alla Luce..
Ho capito così che io sono tutte quelle Francesca, la lettrice, l’assidua ricercatrice, la patita dell’ignoto, la truccatrice, la rabbiosa, verace, manipolatrice, sfrontata, spavalda, sensibile, genuina, triste, violenta, caparbia, io sono tutto questo e non è un lavoro a definirmi, o ciò che faccio, ma sono parti che raccontano di me, di ciò che ho scelto per quel pezzo e chissà per quanto ancora…io sono tutto ciò che ho fatto e non ho fatto, io sono ciò che ho scelto di essere…
In quel momento mi sono ricordata di quell’anello che avevo fatto incidere 12 anni prima con una frase di Tiziano Terzani…a caso credevo: “Alla fine riuscirai a trovarla la via se prima avrai il coraggio di perderla”..
Forse una cosa ad oggi l’ho capita…la vita ci mette tanti piccoli sassolini per comporre il nostro sentiero, qualcuno lo vedi, qualcuno no, ma se ti lasci guidare dai segnali alla fine finirai per trovarla la via…in fondo ad essa ci sei solo tu, in tutte le tue parti, quelle che ti piacciono e quelle che ti piacciono meno, c’è tutto ciò che sei stato, ci sono le tue scelte, quelle sagge e quelle folli, il segreto sta nel saperle unire e fare di te stesso ciò per cui sei venuto qui..

Buon viaggio a tutti!

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