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Oggi è il 4 Maggio, ovvero il giorno in cui l’Italia dopo 2 mesi di “chiusura” riapre lentamente le porte… Lungi da me entrare nell’ambito delle polemiche, lascio questo compito a chi ha reali competenze per dire e valutare cosa è statto fatto bene o cosa poteva essere migliorato.
Quello che m’interessa invece è la modalità che vogliamo mettere in campo per affrontare questa tanto reclamata “Fase2”.
A che tipo di vita vogliamo ritornare? Qual’è la “normalità” che si vuole raggiungere? Personalmente quello che mi auguro possa nascere da questo periodo, è un Paese nuovo, perché a dire il vero quello di prima mica mi piaceva tanto…
Abbiamo fino a qui dimenticato l’importanza della terra che ci ospita, abbiamo perso di vista le cose genuine della vita, i sapori sani e non parlo solo di cibo, la fretta ci ha costretti in vite che spesso, se abbiamo il coraggio di guardarci dentro, non ci appartengono più, perché non ci rendono più felici… Ci siamo fatti trascinare nel turbinio vorticoso di una vita, di un sistema creato da noi, che ci vuole i più belli, i più bravi, i primi della classe, ma quanto teniamo in considerazione ciò che veramente vogliamo PER noi stessi?
A guardarci dall’alto sembriamo formichine indaffarate che corrono di qui e di la, se non fosse che le formichine hanno come obiettivo il gruppo, la comunità… e noi? Noi che obiettivo abbiamo? La comunità, abbiamo dimostrato di sapere molto poco cosa significa… ma l’esperienza che stiamo passando, qualche insegnamento avrà pur voluto lasciarcelo.
L’insegnamento che ha lasciato a me, è la ricerca di una vita dove al centro ci sono io e i miei affetti, ciò che mi rende felice, quello che sento mi da gioia, come scrivere o lavorare nel cinema… anche se l’idea di tornare al mio lavoro fatto di 10, alle volte anche 12 ore al giorno, spesso in condizioni di iper stress lavorativo non mi alletta moltissimo…
Spero cambi anche questo, spero che aprendo gli occhi verso questo sole di Maggio meraviglioso, riscopriremo quei valori veri, quelle virtù di comunità, di libertà e unione, e non nell’ottica di parole vuote e vane, ma come azioni concrete…
Spero che tutto questo ci insegni che chi ha più bisogno sono i deboli, e sta anche a noi tutelarli, non aspettare sempre che ci pensi lo Stato…signori sveglia, lo Stato siamo noi, tutti noi!!!
E allora al di là delle regole che a molti non piaceranno, si sa, quello che forse si potrebbe provare a fare è rispettarle per rispettare l’altro, non in una visione di cieca obbedienza o scegliendo la strada del dissenso totale perché non sono d’accordo. Ci sono tante cose su cui non sono d’accordo, ma sono qui a Bologna, non siedo al Parlamento e quello che posso fare nella mia quotidianità, pur piccolo che sia per rendere la società in cui vivo un posto migliore, lo faccio.
Ci viene chiesto di essere HUMANI, di ritrovare in noi le radici profonde del nostro essere, per andare verso un mondo che possa crescere insieme a noi, perché la Terra non è un luogo da spremere e distruggere per i nostri scopi, la natura fa benissimo anche senza di noi e in questi 2 mesi dovremmo averlo capito… Forse.
Spero di vedere gente rispettosa dell’altro, gente che si volge a guardare il suo prossimo da domani in poi, perché miei cari umani, siamo tutti connessi che ci piaccia o no.
Buona rinascita!
Francesca

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